Storia dell'olio extravergine
L'olivo e la vite nella storia del Mediterraneo
“I popoli del Mediterraneo cominciarono a uscire dalla barbarie quando impararono a coltivare l’olivo e la vite”.
(Tucidide, V secolo a.C.)
L'olio nelle culture antiche
In tutta la Palestina le popolazioni erano dedite all'olivicoltura, in particolar modo la tribù dei Filistei. In Israele sono stati ritrovati mortai di pietra, risalenti anche al V millennio a.C. Ancora oggi a Gerusalemme sono presenti gli 8 ulivi plurisecolari del giardino del Gethsemani, che sono stati rigenerati dai ceppi sotto i quali Gesù si fermava a pregare.
Nella cultura ebraica l'olio d'oliva viene usato per santificare e consacrare l'Arca dell'Alleanza, gli arredi di culto e i sacerdoti. Infatti, nella Bibbia è evidente il riferimento alla colomba liberata da Noè, che tornò all'arca con un ramoscello d'olivo nel becco, simbolo di fine suffragio universale e inizio di una nuova vita.
La sempre maggiore richiesta d'olio e di vino in Mesopotamia, Egitto e Anatolia favorì lo sviluppo e la prosperità delle zone costiere mediterranee e grazie ai Fenici la pianta dell'olivo approda nella maggior parte dei paesi del Mediterraneo.
L'olio in Italia
L'inizio dello sviluppo dell'olivicoltura in Italia si deve ai Greci, che colonizzarono ed esportarono l'ulivo nelle regioni meridionali e nell'Africa settentrionale, ma furono i romani a dare all'epoca antica il maggior sviluppo dell'olivo, delineando le scelte fondamentali della politica annonaria.
In età romana furono introdotti alcuni importanti perfezionamenti nella tecnologia olearia e numerose opere latine di agronomia scritte a partire dal II° secolo a.C. da numerosi autori indicavano ai proprietari terrieri le migliori forme di coltivazione da adottare nei loro possessi e tutti gli opportuni accorgimenti nelle pratiche di potatura.
Lo storico Plinio diceva che l'Italia della prima metà del I secolo d.C. "possedeva tanto ottimo olio di poco prezzo da superare tutti gli altri Paesi" e Giunio Moderato Columella asseriva nel suo "De Rustica" che "Olea prima omniun arborum est", ovvero che fra tutti gli alberi il primo posto spetta all'ulivo.
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